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Correlazioni in Medicina



La terapia di sostituzione con Ormone della Crescita negli adulti può causare edema


Sebbene il trattamento con l’Ormone della Crescita negli adulti possa ridurre il grasso corporeo e aiutare i pazienti a perdere peso, la terapia di sostituzione può aumentare il rischio di edema.
Uno studio ha mostrato che i pazienti in terapia a lungo termine hanno avuto una probabilità di presentare un edema, richiedente trattamento, maggiore di 6 volte rispetto ai controlli.

I rischi e i benefici della terapia di sostituzione dell’Ormone della Crescita negli adulti restano poco chiari; per questo motivo è stata condotta una revisione e una meta-analisi di studi mirati a determinare gli effetti del trattamento su peso, indice di massa corporea, densità minerale ossea, composizione corporea e qualità di vita.

L’analisi ha riguardato 30 studi randomizzati e controllati con più di 1400 pazienti.

Complessivamente, il trattamento è stato associato a significative riduzioni di peso e contenuto di grasso corporeo, con pazienti che hanno perso in media 2.39 kg e hanno ridotto il grasso corporeo in media di 1.91 kg, rispetto ai risultati raggiunti col placebo.

C’è stata anche una tendenza a una riduzione dell’indice di massa corporea ( BMI ), ma questo valore non è risultato significativo.

Non sono stati rilevati effetti sulla densità minerale ossea.

Non sono stati registrati effetti sulla recidiva di tumori pre-esistenti associati alla terapia di sostituzione dell’Ormone della Crescita.
Tuttavia è stata notata una tendenza verso un aumento del rischio della sindrome del tunnel carpale e della rigidità articolare, seppure non significativa.

Per contro, l’aumento del rischio di edema è risultato significativo ( RR=6.36 ).
La ritenzione di liquidi è un effetto avverso della terapia di sostituzione a base di Ormone della Crescita negli adulti, che può spiegare le osservazioni relative all’edema e alla sindrome del tunnel carpale, così come altre rilevazioni di dolore muscolare e articolare.

Si è cercato di stabilire gli esiti relativi alla qualità di vita, ma i dati disponibili erano troppo eterogenei per essere utilizzati in analisi raggruppate.
Uno studio ha riportato un miglioramento statisticamente significativo in almeno una sottosezione di valutazione della qualità di vita tra i pazienti in terapia rispetto a quelli trattati con placebo. ( Xagena2011 )

Fonte: Endocrine Society Meeting – ENDO, 2011


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